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giovedì 25 febbraio 2010

Cassa di Risparmio di Bolzano 2009

scrive il "The Guardian" (giornale tanzano in lingua inlgese) del 30 Ottobre 2009.
The Italian bank "Cassa di Risparmio di Bolzano" support orphans
By correspondent Friday Simbaya, Iringa.
The Italian Bank "Cassa di Risparmio di Bolzano" has donated about euro 40.415,48 to vulnerable children and people living with HIV AIDS (PLWHA) here.
The money, meant to support food programme in Iringa Municipality was channelled through Allamano Centre of Consolata Sisters.
The bank called "Cassa di Risparmio di Bolzano", collects money from different donors and gives it to the needy in Africa through the programme dubbed Happy Banking.
According to Allamano Centre Sr. Michela Astegiano the money would be spent to buy food for orphans, vulnerable children and people living with HIV AIDS.
She said the centre is taking care of 4.000 orphans and vulnerable children, out of whom 450 qre HIV positive. The children are also given education support such as school uniforms and books.

2 commenti:

  1. per prima cosa COMPLIMENTI PER LE ATTIVITA'E PER IL SITO .Leggo :
    "Assistenza legale- fornita con la collaborazione di:associazioni per i diritti umani ufficio distrettuale per i servizi sociali ,comitati di quartiere per la tutela dei bambini a rischio" cosa si intende per bambini a rischio ?
    da quel poco che so a Iringa tutti i bambini sono a rischio : a rischio di botte a casa e a scuola . Non c'entra con Hiv ( forse) ma se si cresce senza amore probabilmente non si può pensare all'oggi ( e al domani) in modo positivo
    Buon lavoro!
    mama Twiga

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  2. Cara Mama Twiga,
    I dati che vengono forniti dale Nazioni Unite e da diverse Orgnanizzazioni non governative che operano a livello internazionale sul tema della tutela dei minori sono purtroppo disarmanti.
    Si stima che ogni anno 275 milioni di bambini assistano a episodi di violenza e maltrattamenti all’interno delle mura di casa, con conseguenze psicologiche devastanti che possono segnarli per un’intera vita. In Italia raggiungerebbero la cifra di 1 milione i minori che sperimentano questa forma di violenza “assistita”. Ma in famiglia si consumano anche abusi e violenze sessuali: da studi condotti in 21 paesi industrializzati circa il 36% delle donne e il 29% degli uomini dichiarano di averne subiti durante l'infanzia
    La violenza nell’ambiente di lavoro.
    Su circa 218 milioni di bambini lavoratori, 126 milioni sono coinvolti in attività lavorative rischiose e dunque violente, sottolinea lo Studio delle Nazioni Unite sulla Violenza nei confronti dei Minori. In particolare 5,7 milioni di bambini vengono forzati al lavoro per estinguere un debito (bonded labour), 1,8 milioni sono coinvolti nel giro della prostituzione e della pornografia, circa 1,2 milioni vittime del traffico di minori. Molti altri ragazzi in età lavorativa subiscono ogni giorno violenze sul posto di lavoro, commesse per lo più dai loro datori di lavoro o colleghi. In Italia alcune ricerche stimano fra i 450 e i 500 mila di età compresa fra i 10 e i 14 anni i minori vittime di sfruttamento economico e costretti a lavorare precocemente, all’inizio in attività o imprese di famiglia per poi passare a lavori più pesanti alle dipendenze di parenti o conoscenti. Molto difficile quantificare invece il numero di minori vittime nel nostro paese di gravi forme di sfruttamento sessuale, fino alla riduzione in schiavitù, come la tratta.
    La violenza all’interno della comunità.
    La scuola, la strada, ma anche la comunità virtuale di Internet sono alcuni dei luoghi dove i bambini vivono, si incontrano, socializzano, crescono. In ognuno di questi luoghi, tuttavia, possono correre il rischio di subire violenze. Per i minori che vivono o lavorano in strada il rischio di violenza è legato, prevalentemente, alla rivalità tra bande o alla pesante repressione delle forze dell'ordine e può essere alimentata dal consumo di droghe e di alcol e dal possesso di armi: nel 2002 sono stati 53.000 i bambini assassinati, fra gli 0 e i 17 anni.
    Ma oltre alla strada anche la scuola può rivelarsi un luogo a rischio e dove la violenza sia addirittura autorizzata e considerata "educativa": oltre 1 miliardo 250 mila bambini vivono in paesi dove le punizioni fisiche da parte degli insegnanti sono legali. A scuola un bambino può trovarsi a sperimentare anche violenze e intimidazioni da coetanei: secondo una ricerca condotta in 16 Paesi in via di sviluppo, la percentuale di bambini in età scolare che afferma di essere stata vittima a scuola di atti verbali o fisici di bullismo nei 30 giorni precedenti la ricerca varia dal 20% al 65%. E fenomeni di bullismo sono in crescita anche su Internet dal momento che l'anonimato garantito dal web consente ai molestatori di agire restando impuniti. In allarmante crescita anche il fenomeno della pedo-pornografia online e attraverso i telefonini di nuova generazione che permettono lo scambio di immagini o video.
    Tutto questo per dire che purtroppo in tutto il mondo il problema della violenza sui minori e’ un argomento di scottante attualita’.
    Alla domanda “chi sono I bambini a rischio / vulnerabili?” concordo sul fatto di rispondere tutti.
    Non tanto per il fatto che nel mondo non c’e’ amora ma piuttosto per il fatto che il bambino e’ vulnerabile perche’ non ha grosse armi per difendersi da un mondo cosi ostile che lo circonda.
    Questo vale purtroppo per ogni singolo paese del mondo.

    (dati tratti da:"Minori: la violenza sui bambini è ancora molto diffusa"
    e ad opera sopratutto di persone a loro vicine, come genitori,
    datori di lavoro, compagni di scuola
    tratto da www.savethechildren.it del 29 ottobre 2007)

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